L’osteoporosi è una malattia cronica del metabolismo osseo che porta a una progressiva riduzione della densità minerale ossea e a una compromissione della microarchitettura del tessuto osseo, rendendo le ossa più fragili e più soggette a fratture anche a seguito di traumi di minima entità o movimenti quotidiani. Questa condizione può rimanere asintomatica per anni, fino a quando non si verifica una frattura, spesso segnale principale dell’esistenza della malattia.
Le conseguenze della riduzione della densità ossea
La principale caratteristica dell’osteoporosi è la perdita di robustezza e di stabilità delle ossa, causata sia dalla minore quantità di minerali (principalmente i sali di calcio) che dal deterioramento della struttura interna del tessuto osseo. In condizioni normali, l’osso viene costantemente rinnovato grazie a un equilibrio tra formazione di nuovo tessuto e rimozione di quello vecchio. Questo naturale turnover può essere alterato da molteplici fattori, portando a una progressiva miniaturizzazione ossea e all’incremento del rischio di lesioni traumatiche. Secondo l’OMS, la condizione viene definita come una “malattia sistemica che espone a fratture per una diminuzione della massa ossea e alterazioni architetturali”
Le ossa maggiormente colpite sono:
- Colonna vertebrale: le fratture vertebrali possono insorgere anche senza sintomi evidenti, causando progressiva perdita della statura e deformità del dorso.
- Polso: spesso le prime a fratturarsi per traumi banali, come una caduta da posizione eretta.
- Femore: le fratture del femore sono tra le più temute per le conseguenze invalidanti e la necessità di interventi chirurgici.
I sintomi dell’osteoporosi: segnali da non ignorare
Uno dei principali problemi dell’osteoporosi è la sua scarsa sintomatologia precoce. Spesso non ci sono segni evidenti finché non si verifica una frattura. Tuttavia, alcuni sintomi iniziali possono rappresentare campanelli d’allarme, in particolare nelle persone con fattori di rischio:
- Dolore osseo localizzato, soprattutto a livello della schiena: può essere il segno di microfratture vertebrali
- Riduzione della statura progressiva causata dal collasso dei corpi vertebrali
- Postura incurvata o cifosi dorsale (la cosiddetta “gobba” senile)
- Fratture spontanee: insorgono dopo minimi traumi o anche semplici movimenti abituali
- Dolori muscolari e difficoltà di movimento conseguenti a lesioni fratturative
Il manifestarsi di uno o più di questi segni, soprattutto in soggetti predisposti, non deve mai essere sottovalutato: rappresenta sempre un motivo valido per sottoporsi a uno screening della densità ossea.
Le cause più comuni e i fattori di rischio
L’insorgenza dell’osteoporosi può avere cause multifattoriali che coinvolgono sia aspetti genetici che ambientali e comportamentali. Tra le principali cause e fattori di rischio si distinguono:
- Età avanzata: la perdita di massa ossea è fisiologica con l’invecchiamento, ma può accelerare in alcuni individui
- Menopausa: la diminuzione degli estrogeni provoca un calo drastico nel turnover osseo, rendendo le donne più vulnerabili
- Carenza di calcio e vitamina D: compromette la mineralizzazione delle ossa
- Sedentarietà e scarso esercizio fisico: il movimento aiuta il mantenimento della densità e della forza ossea
- Abuso di alcol e fumo: accelerano la perdita di massa ossea
- Uso prolungato di cortisonici o altri farmaci come gli inibitori dell’aromatasi in oncologia
- Malnutrizione o disturbi del comportamento alimentare
- Malattie endocrine e disturbi metabolici, per esempio, ipertiroidismo o diabete
- Storia familiare di osteoporosi o fratture ricorrenti
Da non trascurare la presenza di osteoporosi giovanile, che può colpire bambini e adolescenti principalmente per malattie genetiche, problemi nutrizionali o alterazioni ormonali
Prevenzione e strategie di intervento
La prevenzione è la misura principale per contrastare l’osteoporosi. Tra gli strumenti fondamentali, si annoverano:
- Attività fisica regolare, particolarmente esercizi che stimolano il carico sullo scheletro come camminata, danza, ginnastica posturale
- Dieta ricca di vitamina D e di calcio, con particolare attenzione agli alimenti che ne favoriscono l’assorbimento
- Limitazione dell’alcol e smettere di fumare per rallentare la perdita di massa minerale ossea
- Controlli specialistici in presenza di fattori di rischio, dolore osseo persistente o precedente fratture
Nel caso di diagnosi di osteoporosi manifesta, il trattamento prevede una terapia farmacologica mirata a contenere la perdita di densità e, quando possibile, stimolare la neoformazione ossea. I farmaci più utilizzati includono:
- Bifosfonati: riducono il riassorbimento osseo
- Modulatori degli ormoni sessuali: utili soprattutto nelle donne in menopausa
- Integratori di calcio e vitamina D
- Nuove terapie biologiche che mimano l’azione degli ormoni o impediscono la perdita di struttura ossea
Oltre alla terapia farmacologica, l’adattamento dello stile di vita conserva un ruolo centrale per il successo della cura e la prevenzione delle fratture, che rappresentano l’aspetto più grave dell’osteoporosi. L’attenzione ai segnali iniziali, a un’alimentazione equilibrata, all’attività fisica e alla gestione personalizzata dei fattori di rischio resta essenziale per preservare la salute scheletrica e garantire una buona qualità di vita.
Infine, è importante sottolineare che l’osteoporosi non è solo un problema delle persone anziane o delle donne ma può colpire chiunque abbia fattori predisponenti. Un intervento tempestivo può fare la differenza nel ridurre le complicanze e recuperare la funzionalità ossea prima che si verifichino danni irreversibili.